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Si sa che non c’è nulla di più mondano di un buon funerale. E ancor di più se si tratta di commemorare un estinto che ha avuto – letteralmente – per le mani la crème de la crème di Londra. E se, durante la cerimonia, i presenti volessero ricordarlo con aneddoti che finiscono per essere altamente imbarazzanti e mettendo a rischio la reputazione di tutti gli altri invitati? Questa era la premessa de “La cerimonia del massaggio” di Alan Bennett (Adelphi, 2001), scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e attore britannico: non ho potuto fare altro che cedere alla tentazione di comprarlo.
Non me ne sono pentita, e dunque ecco tre buoni motivi per leggerlo:
1 Dissacrante e ricco di humor inglese, parla dell’alta società inglese e, ovviamente, la distrugge, in un libro che mette in risalto l’ipocrisia e i tabù (ancora) legati all’argomento dell’omosessualità. Dunque fa riflettere, ma fa anche ridere.
2 È ricco di personaggi irriverenti, memorabili e caricaturali: si va dalla vecchietta sorda che si finge parente di tutti i defunti per partecipare al buffet alle scrittrici acclamate al prete che celebra il funerale (e che poi è il vero protagonista) e che si trova a fronteggiare un sacco di situazioni impreviste!
3 È una farsa colta di 95 pagine davvero semplici da leggere, dunque è un libro fresco e leggero anche per chi è alla ricerca di qualcosa da leggere velocemente, magari per prendersi una piacevole “pausa” tra un “mattone” e l’altro.
Curiosità: il libro si presta molto agli adattamenti teatrali e infatti anche in Italia non è mancato lo spettacolo, curato da Anna Marchesini.