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Parlando con i lettori in diverse circostanze, una domanda che ci viene frequentemente posta è se sappiamo perché i libri “gialli” si chiamano così. Cosa c’entra il colore giallo con il thriller, il mystery e le storie di crimini, delitti e indagini?
Perché i thriller in Italia sono “gialli”
Iniziamo specificando che è una particolarità tutta italiana: all’estero questo tipo di libri non viene identificato con il colore giallo.
Ma allora perché da noi, per dire che ci piace il genere poliziesco, diciamo che ci piacciono i libri gialli?
Per questo modo di dire ormai consolidato nella tradizione letteraria dobbiamo ringraziare la Mondadori: a partire dal 1929 la celebre casa editrice diede vita alla collana “Il Giallo Mondadori” che pubblicava esclusivamente polizieschi, contrassegnata dalla copertina di colore giallo.
Che differenza c’è tra gialli e noir
Parlando di thriller e colori, invece, sempre più spesso sentiamo parlare di noir: cosa vuol dire e che differenza c’è con i gialli? Innanzitutto occhio alla provenienza: il libro “giallo” è un modo di dire italiano, come abbiamo spiegato prima. Noir è una parola francese, significa “nero” indica un particolare sottogenere del poliziesco. Deriva dall’espressione francese roman noir, letteralmente romanzo nero, che nell’accezione originaria era utilizzata per indicare il romanzo gotico del ‘700 e ‘800. Le cose sono cambiate nel ‘900, quando l’espressione ha iniziato a descrivere un nuovo sottogenere proveniente dagli Stati Uniti, l’hardboiled.
Qual è la differenza con il classico giallo? Il fatto che i protagonisti non siano per forza totalmente identificati con le “forze del bene”: il punto di vista può essere quello della vittima, del sospettato, dell’esecutore, anche dell’investigatore con qualità auto-distruttive, personaggi che si muovono in un ambiente corrotto in cui non per forza c’è una netta distinzione tra il bene e il male. Uno dei primi e più famosi esempi è l’Arsenio Lupin di Maurice LeBlanc. Se ci pensiamo bene, caratteristiche che appartenevano anche all’antico roman noir che raccontava i “dannati” della società, ecco perché il nome ha continuato in qualche modo a essere utilizzato.