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La Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia è una ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia ed è riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite. Si celebra, dal 2004 il 17 maggio di ogni anno.
Perché proprio in questo giorno? Perché il 17 maggio 1990 venne finalmente presa la decisione di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Esatto, solo 31 anni fa. Nel 2007, in seguito ad alcune dichiarazioni di autorità polacche contro la comunità Lgbti, poi, l’Unione europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l’omofobia sul suo territorio.
Come ho già avuto modo di scrivere, personalmente posso capire posizioni anche molto lontane dalle mie su differenti temi. Ci sono battaglie che posso comprendere, pur non condividendole. Una cosa che invece proprio non comprendo è che fastidio possono dare due persone che si amano.
E dunque ecco cinque libri da leggere per celebrare questa ricorrenza… “nutrendo” la mente:
1 “The Prom” di Saundra Mitchell (leggi la recensione). Emma e Alyssa sono due liceali innamorate, e vorrebbero andare al ballo di fine anno insieme, ma la bigotta cittadina di Edgewater – tra studenti e genitori – ostacola il loro sogno. A supportarle nella lotta, dopo aver visto un video di Emma su YouTube, arrivano due strampalati attori di Broadway.
Adatto anche ai ragazzi | Fa comprendere bene la sofferenza di chi deve sempre lottare per avere una vita normal
2 “La cerimonia del massaggio” di Alan Bennett (leggi la recensione). Si sa che non c’è nulla di più mondano di un buon funerale. E ancor di più se si tratta di commemorare un massaggiatore che ha avuto – letteralmente – per le mani la crème de la crème di Londra. E se durante la cerimonia i presenti volessero ricordarlo con aneddoti che finiscono per svelare segreti “bomba”?
Ricco di humor inglese | Mette in risalto l’ipocrisia e i tabù (ancora) legati all’argomento lgbti.
3 “Chiamami col tuo nome” di André Aciman (leggi la recensione). Ambientato nell’estate del 1987, racconta l’attrazione del giovane Elio per Oliver, ricercatore universitario ospitato dalla famiglia del primo nella sua casa delle vacanze.
Molta ironia | Scava nella profondità dell’animo di due ragazzi che si scoprono omosessuali | Alcune scene abbastanza esplicite ma mai volgari
4 “The Danish Girl” di David Ebershoff (leggi la recensione). La storia tra ‘800 e ‘900 della coraggiosa pittrice danese Lili Elbe, che prima di essere Lili Elbe era Einar Wegener, uomo. Incurante della mentalità chiusa dell’epoca, Lili aveva deciso di essere se stessa al 100%.
Una storia coraggiosa | Spiega come ci si sente ad essere intrappolati in un corpo che non si sente proprio
5 “Carol di Patricia Highsmith” (leggi la recensione). La relazione segreta tra due donne, una giovane scenografa impiegata in un grande magazzino, e una cliente, negli anni ’50. La scrittrice ricevette numerose lettere di omosessuali riconoscenti poiché il tema non era stato rappresentato in maniera negativa.
Con naturalezza e senza vergogna si parla di un grande “tabù”: l’omosessualità femminile.