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Martedì 5 novembre si svolgeranno le elezioni per il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Ancora una volta sarà uno scontro tra due visioni del mondo radicalmente opposte: da una parte Donald Trump, che nel bene e nel male sta segnando questo primo ventennio di XXI Secolo americano, dall’altra Kamala Harris, che prova ad essere la prima Presidente donna della storia, portando ancora più avanti la frontiera tracciata da Barak Obama.
Ma perché le elezioni americane ci interessano e affascinano così tanto? Innanzitutto perché quello che succede negli USA è ancora molto importante per noi Europei e per gli equilibri geopolitici del mondo intero, soprattutto in questo periodo storico di grande instabilità: il destino della più grande democrazia occidentale ci coinvolge tutti, sia che si guardi all’America con diffidenza o, addirittura, disprezzo, sia che si creda ancora nel sogno americano, che è sempre stato globale. In secondo luogo le presidenziali americane sono un grande show, ai confini tra la competizione sportiva e l’intrattenimento. Non è detto che sia un bene (probabilmente non lo è per nulla), ma è uno dei tratti fondamentali di un Paese dove ogni cosa è spettacolarizzata e anche la politica è una sfida sul piano dell’immaginario.
Così il candidato Vice Presidente di Trump, J. D. Vance, è l’autore del libro “Elegia americana” (pubblicato in Italia da Garzanti) da cui Ron Award ha tratto l’omonimo film; così in prima fila a favore di Kamala Harris ci sono pop star come Taylor Swift e Jennifer Lopez.
Eppure le questioni su cui si decideranno anche queste elezioni sono quelle cruciali del razzismo, del ruolo delle donne nella società, delle enormi diseguaglianze che attraversano il Paese. E sono questi i temi approfonditi nei libri che vi consigliamo in vista del martedì che ogni quattro anni ci fa volgere lo sguardo all’America.
1. Le elezioni americane spiegate bene
Forse ve ne siete già accorti ma la collana “Cose spiegate bene” de Il Post, edita da Iperborea, ci piace davvero molto. E ci piace perché questi volumi, ricchi di infografiche, cartine e statistiche, sono antologie di approfondimenti e reportage giornalistici scritti in modo semplice ma mai banale. Non fa eccezione “Ogni quattro anni” il volume che in questo 2024 è stato dedicato alle Elezioni Presidenziali.
Grazie ai pezzi delle redattrici e dei redattori del Post e a contributi come quelli di Lucia Annunziata, Clara Durastanti o il dj Linus, scopriremo perché lo Stato dell’Ohio (quello di Elegia Americana, peraltro), non è più decisivo, come funziona il complesso sistema elettorale americano (dove non vince chi prende più voti), come sta cambiando la geografia politica dei vari Stati e le vicende presidenziali più note, dal Watergate di Nixon allo scandalo che coinvolse Bill Clinton sino all’assalto di Capitol Hill di… quattro anni fa, impensabile per molti se non per lo scrittore Dave Eggers, che lo profetizzò in “Il Capitano e la Gloria“, ma del resto gli USA sono un Paese dove tutto può accadere.
2. Tutte le pieghe della disuguaglianza
Nel 2022 Mondadori ha pubblicato, nella traduzione di Federica Aceto, “Racconti di due Americhe. Storie di disuguaglianza in una nazione divisa”, in cui il giornalista e saggista John Freeman ha raccolto 36 testi di diverso genere – racconti, poesie, una graphic nove, saggi brevi, memoir, reportage – che spalancano il vaso di Pandora dell’America contemporanea, dove la povertà, il razzismo, la diffusione delle armi da fuoco, l’insicurezza e l’incertezza del futuro costringono moltissime persone a una vita in cui il conflitto è permanente e in cui le disuguaglianze si moltiplicano indebolendo il senso di appartenenza alla comunità e quindi la stessa democrazia.
É un libro straordinario, uscito negli USA un anno dopo la vittoria di Trump e fondamentale per capire l’America di oggi e del prossimo domani. In un’antologia di grande qualità spiccano un memoir di Chris Offutt (autore di culto anche in Italia), i racconti di Joy Carol Oates e Ru Freeman e i reportage di Rebecca Solnit e Karen Russell sulle questioni della gentrificazione e della crisi delle abitazioni che riempiono le strade di senzatetto. Una questione al centro anche di uno dei libri che il New York Times ha recentemente indicato tra i più importanti dei primi 25 anni del nostro secolo: “Sfrattati” di Matthew Desmond (La Nave di Teseo, 2018), premio Pulitzer, che racconta la discesa agli inferi dei poveri di Milwakee, in Minnesota: uno degli stati in cui si deciderà la sfida Harris Vs Trump.
3. Classismo e razzismo: le sabbie mobili americane
Sono passati 150 anni dalla Guerra Civile Americana, ma ancora oggi le questioni della razza e delle classi sociali sono cruciali in quanto irrisolte. In questo senso, quindi, è difficile scegliere quali testi consigliare, perché in un certo senso tutta la cultura americana finisce per affrontare queste tematiche.
Ma grazie soprattutto alle case editrici indipendenti ci sono vere e proprie gemme che sono arrivate in Italia e meritano di essere lette. A partire dal fondamentale saggio di Nancy Isenberg “White Trash. Storia segreta delle classi sociali in America” (Minimun Fax, 2021) in cui viene raccontata la vera storia dei bianchi poveri del sud – la “spazzatura bianca” – e del Midwest: emarginati e sfruttati elettoralmente dai populismi suprematisti, senza mai raggiungere l’emancipazione. Sul versante opposto c’è poi lo strabiliante memoir di Claudia Rankine “Just Us. Una conversazione americana” (66thand2nd, 2022) dove in un collage di ricordi, ritagli, fotografie, documenti, l’autrice afroamericana espone tutta la forza ancora insita nella bianchezza. Campi di forza che vengono messi in cortocircuito dal romanzo di Celeste NG “Tanti piccoli fuochi“ (Bollati e Boringheri, 2018), da cui è stata tratta anche una serie tv, in cui entra in gioco anche l’identità asioamericana. Perché i fuochi, in America, continueranno ad accendersi e toccherà alla politica scegliere se spegnerli o attizzarli.