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Prosegue la rassegna “Traduzioni” organizzata da Tre Buoni Motivi per Leggere e Unitre Arenzano Cogoleto, con il patrocinio del Comune di Arenzano.
Sabato 15 marzo, ore 15,30, nella sala Peppino Impastato di Villa Mina, ad Arenzano, parleremo di storie di donne e storie di libertà con “La lingua bruciata. N. Y. 1911” di Laura Sicignano, regista, autrice e direttrice di teatro, edito da Il Canneto nel 2024.
Come sempre gli incontri sono moderati da Valentina Bocchino e Simone Farello di Tre Buoni Motivi per Leggere. Introduce Stefania D’Alessandro, presidentessa Unitre Arenzano Cogoleto.
Questa volta le storie si traducono in parole, le vicende del passato si traducono in ispirazione, monito e messaggi di libertà. “La lingua bruciata” racconta la storia di una famiglia di operaie italiane emigrate a New York a inizio ‘900: cercavano la libertà e trovarono la morte nell’incendio della fabbrica in cui lavoravano, e in cui erano chiuse a chiave insieme ad altre 600 donne. Se avete riconosciuto la storia, è perché si tratta di uno degli eventi fondanti della Giornata Internazionale della Donna.
Le ospiti della giornata
Laura Sicignano dal 2024 è consulente del Teatro Nazionale di Genova per l’ideazione e la cura del progetto “Donne che corrono”, ha diretto il Teatro Stabile di Catania, è stata consulente di Fondazione Palazzo Ducale di Genova e ha fondato, nel 1994, il Teatro Cargo di Genova, in cui è stata direttrice e autrice di oltre 40 produzioni. Ha inoltre organizzato 3 festival su tematiche di impegno civile e dal 2002 si è occupata delle stagioni al Teatro del Ponente e di Villa Galliera, due teatri inaugurati dal Cargo.
Come sempre, nello spirito di dialogo che contraddistingue le nostre presentazioni, sabato 15 marzo a parlare delle tematiche che ruotano intorno al libro non ci sarà solo l’autrice: con noi dialogherà anche Sara Damonte, direttrice artistica del teatro Il Sipario Strappato di Arenzano, da sempre molto attento alle tematiche di genere con una programmazione e produzioni particolarmente impegnate (basti pensare allo spettacolo prodotto proprio dal Sipario “Perché anche io sono una donna”, tra gli ultimi esempi).
Sicignano e Damonte sono, tra l’altro, tra le poche donne in Italia ad aver ricoperto il ruolo di direttrici artistiche di teatro.
Il libro “La lingua bruciata. N. Y. 1911”
Questa è una storia che cerca giustizia: un viaggio verso la terra del latte e del miele, 4 fotografie in bianco e nero, un incendio e una domanda a Dio.
The american dream per oltre un secolo è stato la Terra Promessa per milioni di italiani. Sognavano di raccogliere dollars sugli alberi e si persero a Nuova York, persero la lingua, ne trovarono una nuova, bastarda e traditrice.
Le tracce del sogno sono le fotografie in bianco e nero di Serafina, Lucetta e Antonia La Loggia, partite da un paese senza nome ai primi del Novecento, per approdare alla grande Babilonia. Nel dedalo della metropoli incontrano i circoli anarchici italiani, Dora la russa, regina delle nevi, indiani, polacchi, cinesi: una cornucopia di possibilità e trappole. Nella folla, madre e sorelle non si riconoscono più, parlano lingue diverse, le vite divergono e si complicano, finché l’imprevedibile accade e ogni progetto deflagra.
Sabato 25 marzo 1911: The Fire. Una scintilla poi 18 minuti di fuoco. La fabbrica di camicette TWC, dove le La Loggia sono chiuse a chiave insieme ad oltre 600 operaie immigrate, è invasa dalle fiamme. Che ne sarà di quel sogno?
La vicenda diventerà uno degli eventi fondanti della Giornata Internazionale della Donna.